Le aveva regalato un piccolo quaderno dalla copertina rigida e argentata. “L’ho visto e ti ho subito pensato – le disse – mi ha fatto venire in mente il tuo vestito” e glielo porse, ancora incartato in una sottile e opaca pellicola trasparente.

C’era qualcosa che vibrava in quel piccolo volume. Lo sentiva, fortissimo, ma sapeva che non era ancora tempo. In qualche modo tutto doveva aspettare. Prendere un po’ di polvere, assorbire odori familiari. Per questo lo tenne a lungo lì sullo scaffale, pronto. Impaziente ma in attesa.

Quando lo riprese per le mani, qualche tempo dopo, iniziò sovrappensiero a scartarlo liberandolo solo in quel momento per la prima volta da quella pellicola che lo aveva fin lì ricoperto e custodito con così tanta premura. Fu allora che si accorse che la copertina non era affatto argentata, ma viveva di un materiale dal curioso effetto a specchio tale da riflettere qualsiasi immagine si fosse trovata davanti e restituirla con uno strano gioco di luci. A strizzare bene ancora un po’ lo sguardo, era come se da quello strano effetto iridescente spuntasse anche la scomposizione di colori tipica del prisma con la luce bianca. Insomma, un piccolo arcobaleno.

Così, d’improvviso e con stupore, la sua immagine si ritrovò riflessa in uno strano e inaspettato specchio di carta. Un pugno di centimetri fatti di cellophane e cellulosa. Una imprevista e fulminea scia di autenticità lì dove aveva sempre visto solo argento e lustrini.

Miope. E finalmente pronta.

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Comunicazione è prima di tutto condivisione
Con-dividere.Prendere qualcosa, un tutto, un intero e non limitarsi a fruirne in solitaria bensì spartirlo, dividerlo con l’altro.
Credo nella comunicazione, nella condivisione. Nell’arte e nello scambio. Nell’incontro e nel confronto. Nell’ispirazione e nell’estensione delle idee. Nell’arricchimento continuo. Credo nella scrittura, nella musica e nelle parole.
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Maria Romana

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