Letteralmente la parola equilibrio deriva dal latino aequus (uguale) e libra (bilancia). Una sorta di uguaglianza non tanto di peso, quanto per lo più di forze, moti e spinte. A doverlo immaginare, dandogli una forma, uno stato fisico, mi viene in mente un corpo in stato di quiete. Qualcosa che si presume sia fermo, immobile. La staticità fatta prassi e consuetudine.
Eppure, a pensarci meglio, qualsiasi cosa che generalmente sta in equilibrio, da tutto nasce tranne che da uno stato di quiete e staticità. Penso ad esempio alla fisica, alla meccanica. Ma anche più semplicemente allo sport o alle tante piccole cose che ci circondano. Lo skateboard, la tavola da surf. L’ago della bilancia che si sposta solo sotto la pressione di un corpo che arriva e si piazza lì, pronto per la pesa. In bicicletta stai in equilibrio solo quando ti muovi. Se e quando inizi a pedalare. Se stai fermo sui pedali, cadi in un nanosecondo.
Il funambolo che cammina sospeso sulla corda tesa, se rimane fermo immobile cade inevitabilmente a meno che non inizi a ondeggiare con il corpo cercando di mantenersi il più stabile possibile. A meno che, insomma, non inizi a muoversi. A sbilanciarsi. Deve necessariamente iniziare a camminare. Dritto, convinto, risoluto.
L’equilibrio si raggiunge solo se ci si sbilancia.
E pensare che per la fisica è proprio l’esatto contrario. “Un corpo è in equilibrio quando è fermo e continua a restare fermo“. Mah. Non sono d’accordo. Un corpo fermo che resta fermo è morto. E’ inerme. Non vive, non respira. Non si salva, né in jpg né in pdf. Non coltiva l’ironia neanche solo per uso personale.
E allora l’ispirazione viene dal caos. Chi farà pochi errori farà anche poche scoperte. Chi resta rigido, restando dritto e fermo sull’attenti come un soldatino, cadrà giù al primo colpo. Chi si sbilancia, oscillando tentativo dopo tentativo, arrancando e vacillando anche con insicurezza ma mai senza passione e determinazione, metterà ogni giorno alla prova il suo baricentro allenandolo e dandogli la possibilità di trovare il proprio (imperfetto ma autentico) equilibrio.
Sempre e in continuo movimento.
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Comunicazione è prima di tutto condivisione.
Con-dividere.Prendere qualcosa, un tutto, un intero e non limitarsi a fruirne in solitaria bensì spartirlo, dividerlo con l’altro.
Credo nella comunicazione, nella condivisione. Nell’arte e nello scambio. Nell’incontro e nel confronto. Nell’ispirazione e nell’estensione delle idee. Nell’arricchimento continuo. Credo nella scrittura, nella musica e nelle parole.
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Maria Romana